Il parco dei nebrodi è la più grande area protetta della storia
Il Parco è caratterizzato da una catena montuosa lunga circa circa 70 km e dalla presenza di estesi banchi di rocce argilloso-arenacee: le cime, che raggiungono con Monte Soro la quota massima di 1847 metri s.l.m., presentano estese terrazze sommitali e si aprono in ampie vallate solcate da innumerevoli fiumare che sfociano nel Mar Tirreno.
Sono presenti anche numerosi affioramenti calcarei, il paesaggio assume aspetti dolomitici, con profili come nel caso di Monte San Fratello (716 metri s.l.m.) e, soprattutto, delle Rocche del Crasto (1315 metri s.l.m.).
Le aree visitabili del Parco dei Nebrodi
Il parco è suddiviso in 4 zone, nelle quali operano particolari divieti e limitazioni, funzionali alla conservazione e, quindi, alla valorizzazione delle risorse che costituiscono il patrimonio dell’area protetta. Pertanto, la conservazione, motivo fondamentale dell’istituzione del parco, si realizza in senso dinamico, grazie a tutti quegli interventi volti all’uso compatibile delle risorse, ed è finalizzata alla valorizzazione delle risorse stesse.
La zona A (di riserva integrale) è estesa per 24.546,513 ettari e comprende i sistemi boscati alle quote più alte (cerrete e faggete), le uniche stazioni siciliane di Tasso (Taxus baccata), alcuni affioramenti rocciosi (Rocche del Crasto) e le zone umide d’alta quota. In tale zona è consentito, oltre che l’escursionismo a piedi ed a cavallo ed il traffico motorizzato sulle strade esistenti, esercitare il pascolo, proseguire le attività agricole e silvocolturali ed effettuare sul patrimonio edilizio interventi di manutenzione, di restauro e di risanamento conservativo.
La zona B (di riserva generale) è estesa per 47.058,921 ettari ed include le rimanenti formazioni boscate (soprattutto sugherete) ed ampie aree pascolative.
La zona C (di protezione) si estende per 604,82 ettari e ricomprende nove aree, strategicamente ripartite sul territorio, in cui sono ammesse le attività rivolte al raggiungimento di importanti finalità del parco, quale, ad esempio, la realizzazione di strutture turistico-ricettive e culturali.
La zona D (di controllo), estesa per 13.648,578 ettari, è la zona di preparco. Essa costituisce, infatti, la fascia esterna dell’area protetta e consente il passaggio graduale nelle zone a maggior valenza naturalistica.